domenica 20 aprile 2008

Big Leo: rapito, in cantina o a Berlino?

Big Leo, il Duce del Santo Marco, dev'essere stato rapito oppure dev'essere chiuso in cantina. O forse è capomastro a Berlino. Di certo è da escludere la pista sudamericana. Questo è quello che pensano i votanti del sondaggio per dare un senso alla sua scomparsa.
Il Balilla Ingauno fece perdere le tracce di sè verso la metà di ottobre quando, con una mossa impopolare ma certamente idealista, decise di acquistare l'intera rosa del Genoa, vendendo, tra gli altri, Totti e Kakà in cambio di Sculli e Raggio Garibaldi.

Il personaggio controverso del ristoratore rossoblù è da molto tempo oggetto di studi e biografie: come per tutti i grandi personaggi politici, i pareri sono discordi. Se la falange destrorsa lo considera un mito ineguagliabile, una sorta di divinità da alzare ad esempio, per contro i leaders del Mondo Libero, pur rispettandolo, lo elevano al rango dei più crudeli totalitaristi.
"La figura forte di Big Leo", ha detto il Principe di Albenga, "merita sicuramente molta attenzione, non va assolutamente sottovalutata. Siamo molto inquietati da questo vuoto di notizie, crediamo che stia preparando qualcosa di grosso, per questo dobbiamo restare vigili e in accordo con il SubPresidente Simon stiamo anche valutando un'altra azione incursiva per rovesciare il governo del ristoratore e liberare gli abitanti di Albenga".
Già nel 2007 con "Operazione Nero" i liberi popoli guidati dal Principe e da Simon erano arrivati ad un passo dal successo: tramite un infiltrato che identificheremo come "il Rosso" era stato quasi portato a termine il colpo di stato che avrebbe costretto all'esilio Big Leo. Nel dettaglio "il Rosso" straordinariamente somigliante in tutto al Balilla Ingauno, avrebbe dovuto prenderne segretamente il posto e guidare Albenga verso la libertà, ma il piano fallì per il tradimento di quello che era considerato alleato e che invece oggi è tra le viscide fila antagoniste: l'Altolocato Imperiale. Fu proprio il mercenario capo dell'Atletico Pompeo a svelare a Leo il piano, mettendolo in guardia. Da quel giorno non si hanno più notizie del prode "Rosso", probabile martire, caduto per il nobile ideale della libertà e del libero pensiero.
Chi dovesse avere notizie o immagini del "Rosso" può darcene nota in questo blog o in quello del NRPS: noi non lo dimentichiamo, aiutateci a ricordarlo con onore.

Questo, comunque, il quadro completo del sondaggio che chiedeva il perchè della scomparsa dalla scena di Leo:
E' in Nicaragua come rifugiato politico 0%
E' stato rapito da un commando doriano che lo ha obbligato a travestirsi da Marx 37%
E' chiuso in cantina per sperimentare un rudimentale olio di ricino 37%
E' a Berlino con cazzuola e mattoni per erigere un nuovo muro 25%

3 commenti:

Misno ha detto...

Che nostalgia del Rosso, qualcuno afferma che non sia mai esistito, ma noi sappiamo che il Rosso non solo è esistito, ma ancora vive.
E' una speranza, è il futuro che può diventare presente.
Voglio qui aggiungere dei particolari sulla figura indelebile del Rosso.
Nome di battesimo Riccardo, viso molto simile al Nero, corporatura più leggiadra, sostenitore fin dalla giovane età della rivoluzione popolare.
Anche lui genoano perfettamente si adattava a sostituire Big Leo.
Se da qualche parte nel mondo qualche amico del Rosso riuscisse a fargli avere questa nostra missiva ne saremmo lieti, nella speranza che si possa organizzare il suo rientro in patria per proporlo al posto del famelico Duce di Albenga.

Riccardo se ci sei mandaci un piccione viaggiatore e avrai tutta la resistenza pronta a sostenerti.

Evviva il Rosso Evviva Zapata

Luca I ha detto...

La speranza è che il Rosso abbia avuto modo di mettersi al sicuro dopo il tradimento dell'Imperiale. E' anche augurabile che l'eroico Riccardo sia saggiamente chiuso in un prudente silenzio, per far raffreddare le acque. L'invito, ovviamente, è di mettersi in contatto con noi in forma segreta, in modo da permettergli un rientro protetto in patria. Senza il Rosso far cadere il Duce di Albenga è cosa assai più difficile, radicato com'è nella parte marcia della società ingauna. Per contro non riesco a capire come l'Altolocato possa dormire tranquillo sapendo di aver messo a repentaglio la vita di un glorioso e valoroso uomo di libertà come il Nostro.
Evviva il Rosso, arma nelle mani della libertà

Anonimo ha detto...

Good post.