giovedì 17 aprile 2008

Erano anche a Dallas?

Sono le 12.20 del 22 novembre 1963, la Lincoln del Presidente USA John F. Kennedy si snoda tra le vie di Dallas. Più si avvicina al centro della città più la folla aumenta, i saluti sono più vivaci e i volti più amichevoli: in quel momento tutto stava andando meglio del previsto. Poi l’auto svolta e imbocca la Main Street, dove non c’è quasi più gente, per raggiungere la più affollata Houston Street. Giunti sulla Dealey Plaza, la Lincoln presidenziale gira prima a destra e poi a sinistra. Mentre passa sotto un edificio color mattone di sei piani, è costretta a rallentare per la curva ad angolo, la velocità è di 18 chilometri orari. Il corteo scende lentamente per l’Elm Street della Dealey Plaza, la gente ai bordi della strada applaude e sorride, il presidente e sua moglie salutano affettuosamente la folla mentre la scorta presidenziale è vigile ma sostanzialmente tranquilla. Ma qualcun altro in quel preciso istante è teso, stanno aspettando quel momento da giorni, sono pronti, le dita ferme sul grilletto, attendono solo il segnale. Alle 12.29 JFK saluta una bambina alla sua sinistra e poi si volta verso destra dove parecchie signore si sbracciano verso di lui.
Sono le 12,30, Kennedy sta ancora sorridendo mentre il primo sparo echeggia sulla Dealey Plaza, partito da un edificio alle spalle (il Texas School Book Depository), va a vuoto e finisce sulla strada, Kennedy si volta, ha sentito un sibilo strano, poi riprende a sorridere e a salutare, mentre con la mano ravvia il ciuffo spostato dal vento. Passano poche frazioni di secondi e, mentre tutti continuano ad agitare felicemente le mani, il Presidente si porta le mani alla gola, la moglie Jaqueline si piega su di lui, nota il volto sofferente ma non ha tempo per capire: un altro proiettile colpisce Kennedy alla parte alta della testa: è il colpo che spegne la giovane e forte vita del 35° presidente degli Stati Uniti. La Lincoln accellera rapidamente ma ormai è tardi: i tiratori stanno già riponendo i fucili e possono festeggiare: l’Uomo della nuova frontiera, quello che stava combattendo la mafia, il primo che si stava davvero impegnando concretamente per aiutare i paesi più poveri e per uscire dal Vietnam, se ne sta andando per sempre.
Verrà appurato, con la quasi certezza, che JFK fu ucciso da più di una pallottola e verrà provato, sebbene tra mille ostacoli, che non spararono solo alle spalle ma anche dal davanti. Ci fu dunque un complotto tra due o più persone. Fin qui nulla di nuovo.. però guardate bene nell’angolo in alto a destra dell’immagine qua sopra: ci sono tre persone che, a differenza degli altri, non guardano sorridenti il presidente democratico ma guardano, con seria attenzione e palpitazione: due verso il Texas Building School Depository, come in attesa di qualcosa che già conoscono, e uno, quello in mezzo con i capelli mesciati e cotonati, con freddezza verso Kennedy, come per constatare che tutto vada come preventivato. Chi sono questi tre sospetti? Certo, la foto è vecchia e un po’ sfuocata ma sono certo che chi è avvezzo a combattere le ingiustizie non ci metterà più di un secondo a riconoscerli: sembrano proprio i componenti della Triade Direttore Pornodivo Altolocato. Superate i conati di vomito e continuate, se potete. Erano dunque anche a Dallas? Hanno partecipato all’omicidio del Presidente? Di certo l’immagine lascia spazio a pochi dubbi: quei tre visi sono tristemente noti a tutti gli onesti componenti del Vaffancampionato.
Ma come è possibile che i tre moschettieri dell’ingiustizia fossero 45 anni fa a Dallas, 11 anni prima della loro teorica nascita? La risposta sta forse nella criogenetica? O forse nella clonazione? Si tratta di un’incredibile casualità e quelli sono solo volti di tre persone drammaticamente simili nell’aspetto ai tre furfanti attuali? Non lo sapremo mai: questo è un mistero destinato a restare tale forse per sempre, ma chi ha occhi e coscienza guardi e riguardi questa storica immagine e tragga le proprie conclusioni. La giustizia spesso ha un percorso lento e la libertà arriva conseguentemente in ritardo ma prima o poi, ad asciugare il pianto e la pioggia, a ridonare il sorriso ai giusti, a ridare vita ai sogni spenti con violenza, arriva. E arriverà.
(clicca l'immagine per allargarla)

1 commento:

Misno ha detto...

Alla redazione di TuttoNRPS è arrivata una interessante scoperta fatta osservando l'immagine da voi pubblicata.
Invitiamo a leggere l'articolo pubblicato su http://tuttonrps.blogspot.com/
per aggiungere importanti informazioni relative alla scoperta da voi effettuata.
Complimenti per l'indagine storica e per l'accuratezza delle vostre ricerche.