giovedì 24 aprile 2008

Il Giocondo

Straordinario ritrovamento da parte di alcuni liberi cittadini del popolo di Primo FC. Si tratta di un'opera dell'artista Leonardo MaComeVinci, storico antenato rinascimentale di Luca I, Principe di Albenga: un bellissimo dipinto del 1502 ritraente "Adtilius gaudium vincitus ladratum" detto "Il Giocondo". Lo splendido dipinto a olio su legno di pioppo fu trafugato dalla cantina del focoso artista ingauno dalla massoneria dianese guidata dal malefico Michielus da Tiengos detto Ultimo, amico di Marcus detto il Sagrato. Da oggi l'opera può essere ammirata da tutti: il sorriso enigmatico e discreto di Adtilius è già oggetto di seri dibattimenti e studi. I grandi esponenti del Mondo Libero hanno donato al mondo un altro capolavoro inestimabile.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il mistero che avvolge il Giocondo, si riflette da sempre in quell’interesse collettivo per l’enigmaticità dello sguardo e del sorriso, che ancora fa riflettere e dibattere. Nel dipinto questa specie di uomo è ritratto a mezza figura, seduta su uno scranno, il suo volto, in lieve scorcio prospettico perché colto di tre quarti, rappresenta il punto di massima concentrazione dell’attenzione dell’artista e dell’osservatore: collo, spalle, busto e braccia occupano in lunghezza e in larghezza lo spazio rettangolare del dipinto dallo sviluppo longitudinale superiore a quello latitudinale. Anche il busto è visto di tre quarti come il viso.

Luca I ha detto...

Dopo il ritrovamento del capolavoro del MaComeVinci è partita la ricerca storica per capire chi davvero fosse il Giocondo. Gli storici hanno appurato che il Giocondo dovrebbe essere Adtilius De'Marcatelli, un nobile vissuto nel 1500. Da famiglia benestante, il De'Marcatelli, ereditò una fortuna accumulata con il commercio illegale del tabacco, venduto carissimo nell'era del proibizionismo. Pare che intorno al 1499 Adtilius commissionò al MaComeVinci una serie di ritratti che raffigurassero al meglio il suo misterioso sorriso. L'artista di Albenga accettò di buon grado e si mise al lavoro: dopo 3 anni mostrò al committente la prima opera, perfetta nel realismo e nelle luci, e tenne segrete le altre. Fonti autorevoli confermano che il De'Marcatelli rimase soddisfatto dal capolavoro ma si rifiutò di pagare l'artista, avanzando scuse sulla lentezza del lavoro e sulle misure del seno, a suo vedere eccessivo. Il seno di Adtilius, che per esteso era davvero smisurato, fu il pomo della discordia per tutto il sedicesimo secolo e ancora oggi si dibatte sulla vera natura sessuale del De'Marcatelli. A quanto pare Leonardo MaComeVinci, non vedendo la moneta, si tenne i dipinti celandololi a tutti fino a quando, nel diciottesimo secolo, Michielus da Tiengos detto Ultimo, riuscì ad impossessarsene con l'inganno. E' solo di due giorni fa l'epilogo: i liberi abitanti di Albenga ritrovano "Il Giocondo" e lo mettono in mostra a tutto il mondo, rinverdendo la leggenda e regalando un capolavoro al già vasto mondo dell'arte. Rimane il mistero sugli altri dipinti del MaComeVinci raffiguranti Adtilius: non sono da escludere altri ritrovamenti, ora che la storia è venuta a galla.