mercoledì 30 aprile 2008

Il Venero

Era nell’aria. Dopo il ritrovamento del Giocondo il vaso di Pandora è stato aperto. E’ di oggi infatti la notizia di un nuovo ritrovamento ad opera dei liberi cittadini del Principato di Albenga: è un altro capolavoro di Leonardo MaComeVinci chiamato “La Nascita del Venero Adtilius”. Questa stupenda opera è un tempera su tela risalente allo stesso periodo del “Giocondo”, periodo florido per l’artista ingauno, ispirato dal soave ed intelligente viso di Adtilius De’Marcatelli. Statuario come un marmo greco, con il viso di un Gesù Cristo Astigmatico, il Venero è simbolo della bellezza ideale. Nasce dal mare, portato da una grande conchiglia che viene sospinta a riva dal soffio intrecciato di Zefiro e Clori, mentre Ora, personificazione della primavera, si avvicina per avvolgerlo in uno splendido mantello fiorito. L'attenzione dello spettatore si polarizza, però, sulla verve e sullo sguardo cerebrale di Adtilius.
Anche nel “Venero” ritroviamo il tema del seno, tanto caro al MaComeVinci e tanto discusso nei secoli successivi fino ad oggi. Adtilius si presenta in questa versione con un seno meno prorompente ma pur sempre ben definito, appena celato dietro la docile mano destra. Gli studiosi pensano che quella mano pudica vanamente protesa sia il simbolo del disaccordo che nacque tra l’artista e il modello per il mancato pagamento delle prime commissioni, così come intuiscono che la mano sinistra vada a coprire la zona sessuale che svelerebbe la natura bisex del Venero. Per contro, Adtilius impose a Leonardo la capigliatura da rendere immortale: doveva essere fluida e biondastra, un vezzo che il De’Marcatelli amava in quel periodo. Ma queste, al momento, sono solo illazioni. A noi non resta che godere di quest’altra opera, nascosta e mai vista da 500 anni. I due capolavori fino ad ora ritrovati dagli amici del Principe di Albenga potranno essere ammirati, oltre che su questo blog, anche in una speciale mostra a scopo benefico, il cui incasso sarà devoluto ai disastrati del Vaffancampionato: il Direttore Michele e il Duce Big Leo.
(clicca sull'immagine per ingrandire e apprezzare i dettagli dell'opera)

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